Già altre volte ho parlato dei miei backups e di come (da vero paranoico) provvedo a salvare i miei dati su due dischi USB posizionati in due luoghi diversi tutte le notti.
Non essendo utilizzati per altri scopi, questi dischi lavorano al massimo per 10-20 minuti a notte, spesso anche per tempi inferiori. E' uno spreco (sia di energia, sia di vita utile) lasciarli accesi tutto il tempo.
Purtroppo il sistema è completamente automatico e quindi non è pensabile accenderli e spegnerli manualmente ogni notte.
Leggendo in giro, però, ho scoperto che alcuni dischi USB (Belkin NetStorage, Iomega ScreenPlay, Seagate FreeAgent e altri) hanno una funzionalità interessante: lo SpinDown.
Con questo termine si intende la possibilità di spegnere il disco (solo la meccanica, non l'elettronica) dopo un certo tempo di inattività.
La domanda a questo punto e' stata: "Come faccio ad attivare questa funzione sui miei hard disk USB?"
Ovviamente qualche anima pia si era già posto il problema ed aveva messo in rete la soluzione:
utilizzare dei box USB che accettassero comandi SCSI e utilizzare il comando linux
sdparm per spegnere ed accendere il disco a proprio piacimento!
La prima cosa che ho fatto è stato installare sdparm sul server e sullo scatolotto, poi provare se i miei HD USB supportassero i comandi SCSI. L'esito è stato (ovviamente) negativo!
A questo punto mi sono messo a cercare quali box (senza dischi all'interno) potessero funzionare e anche qui ho avuto un aiuto dalla rete. In pratica qualunque box (anche i più economici) che usi come chip di gestione quello prodotto da
Profilic.
Fortuna ha voluto che alla fiera dell'elettronica di Bastia Umbra che si è tenuta lo scorso weekend ho trovanto su un banco esattamente ciò che faceva al caso mio.
Sono contenitori per hard disk PATA ventilati, di un gradevole nero lucido (anche l'occhio vuole la sua parte!
) e usano il chip Prolific. Io li ho acquistati da un venditore di Napoli, la C.E.L. s.r.l., per 13 euro ciascuno.
Certo, su ebay si possono trovare a meno, ma diventa impossibile capire che chip montano e quasi nessun inserzionista lo scrive.
Per chi volesse fare l'acquisto, di seguito allego qualche foto:
la scatola (c'è scritto serial ATA, ma non è vero!!!! )
il case (si noti la ventolina di raffrescamento)
il retro (dove è fissato lo stampato con il chip)
Infine per capire se il box usa un chip Prolific o no, bisogna dare un'occhiata al circuito stampato. Purtroppo non è facile leggere la sigla dell'integrato, ma per fortuna si vede abbastanza bene il logo del produttore (Una specie di "P"). Se il venditore ha la pazienza di farvi aprire la scatola e di farvi dare un'occhiata dentro, non dovreste avere problemi ad identificare l'IC.
Vista del PCB con il chip di taglio (si vede comunque il logo) e il chip di fronte
A questo punto ho inserito il mio hard disk dentro il box, ho collegato tensione e USB e ho aspettato che linux riconoscesse il disco.
Dando il comando
lsusb si dovrebbe vedere una periferica "Prolific Technology".
A questo punto ho provato il comando fatidico che è:
sdparm /dev/sdx --command=stopdove sdx è il nome del disco USB. Se tutto funziona a dovere si dovrebbe sentire il disco che smette di girare.
Per farlo ripartire si può usare il comando
sdparm /dev/sdx --command=start (che fantasia, eh!) oppure semplicemente accedere al disco con un mount o un ls...
Ovviamente tutto questo lavoro non ha alcun senso se il disco viene usato di frequente: alla fine lo stress del riavvio può essere peggiore che lasciar girare i piatti. Se invece l'uso è saltuario, questa soluzione può regalare qualche tempo in più di vita al disco, qualche watt in meno di consumo e un po' di pace per le orecchie di chi sta vicino al box.
In ultimo, un grazie a Fabio per i cacciaviti!