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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
L'ASUS WL-330g è un minuscolo access point dotato di funzionalità client. La sua principale particolarità è quella di avere dimensioni (8.5 x 6 x 1.8 cm) e peso molto contenuti e di essere fornito di una piccola borsetta per il trasporto completa di una serie di accessori.
Nasce come client per notebook privi di sistema WiFi integrato (ne esistono ancora?) o come access point "d'emergenza".
Personalemente l'ho trovato interessante perchè è possibile dotarlo con molta facilità di antenna esterna e permette la realizzazione di client , AP o link punto-punto in modalità AD-HOC da esterni di dimensioni molto ridotte. Non è un oggetto nato per questo scopo specifico, quindi non ha tutte le caratteristiche tipiche di prodotti pensati allo scopo (vedi ad esempio le Ubiquity Litestation 2 o 5) che hanno la possibilità di PoE, il connettore d'antenna già integrato, un firmware specifico, range di temperature operative maggiore e potenza elevata. Questo oggettino può essere un valido sostituto al solito D-Link 900 o simili quando le dimensioni siano un fattore critico di scelta.
Va detto anche che come AP va molto bene: è sensibile, stabile e privo di difetti particolari. Si configura via web o tramite un apposito programma fornito su CD ed il passaggio tra la modalità AP e client avviene tramite uno switch posto sul retro. Non la faccio lunga sulle caratteristiche e sulle modalità di uso e configurazione in quanto tutto quello che si deve sapere è disponibile sul sito ufficiale italiano della ASUS.
Questa è la bustina che contiene tutto il materiale:
e questo è quello che c'è dentro (taglierino a parte! ):
Una volta aperto, quello che si trova all'interno è questo:
L'apparecchio è dotato di due antenne di tipo "J-pole" poste in modo diametralmente opposto sullo chassis plastico superiore. Esse sono connesse al pcb mediante due semplici contatti a pressione (si notano sullo sfondo in alto a sinistra nella foto) che toccano sullo stampato nelle zone vicino alla scritta ASUS (alto dx) e vicino al pulsante di reset (basso sx).
Come si può vedere, ci sono tre possibilità di connessione di una antenna esterna: se ci si procura un codino intestato con un connettore adeguato (che io non ho) ci si può collegare direttamente al test point indicato come
RS1, altrimenti si può saldare un cavo coassiale di basso diametro (RG174 o simili) alle piazzole per le antenne esistenti. E' preferibile usare quelle relative all'antenna principale (ANT1) poste vicine al logo ASUS (vedi sotto), ponendo attenzione a saldare il centrale dove è indicato "Feed" e la calza dove è indicato "GND".
Come sempre bisogna usare un saldatore con uno stilo piccolo e collegato a terra e fare saldature piccole e pulite. Per dare maggiore stabilità all'insieme è consigliabile grattare un pò della vernice protettiva vicino alla piazzola di massa per avere una maggiore superficie saldabile.
Il cavo potrà essere intestato con un connettore SMA o N e dovrà essere fissato meccanicamente in modo stabile per evitare stress al circuito stampato.
Una ultima nota: per chi lo volesse acquistare, io l'ho preso da essedi-shop, ma al momento non è più in listino. L'ho visto su ebay nuovo a circa 50 euro.
Nasce come client per notebook privi di sistema WiFi integrato (ne esistono ancora?) o come access point "d'emergenza".
Personalemente l'ho trovato interessante perchè è possibile dotarlo con molta facilità di antenna esterna e permette la realizzazione di client , AP o link punto-punto in modalità AD-HOC da esterni di dimensioni molto ridotte. Non è un oggetto nato per questo scopo specifico, quindi non ha tutte le caratteristiche tipiche di prodotti pensati allo scopo (vedi ad esempio le Ubiquity Litestation 2 o 5) che hanno la possibilità di PoE, il connettore d'antenna già integrato, un firmware specifico, range di temperature operative maggiore e potenza elevata. Questo oggettino può essere un valido sostituto al solito D-Link 900 o simili quando le dimensioni siano un fattore critico di scelta.
Va detto anche che come AP va molto bene: è sensibile, stabile e privo di difetti particolari. Si configura via web o tramite un apposito programma fornito su CD ed il passaggio tra la modalità AP e client avviene tramite uno switch posto sul retro. Non la faccio lunga sulle caratteristiche e sulle modalità di uso e configurazione in quanto tutto quello che si deve sapere è disponibile sul sito ufficiale italiano della ASUS.
Questa è la bustina che contiene tutto il materiale:
e questo è quello che c'è dentro (taglierino a parte! ):
Una volta aperto, quello che si trova all'interno è questo:
L'apparecchio è dotato di due antenne di tipo "J-pole" poste in modo diametralmente opposto sullo chassis plastico superiore. Esse sono connesse al pcb mediante due semplici contatti a pressione (si notano sullo sfondo in alto a sinistra nella foto) che toccano sullo stampato nelle zone vicino alla scritta ASUS (alto dx) e vicino al pulsante di reset (basso sx).
Come si può vedere, ci sono tre possibilità di connessione di una antenna esterna: se ci si procura un codino intestato con un connettore adeguato (che io non ho) ci si può collegare direttamente al test point indicato come
RS1, altrimenti si può saldare un cavo coassiale di basso diametro (RG174 o simili) alle piazzole per le antenne esistenti. E' preferibile usare quelle relative all'antenna principale (ANT1) poste vicine al logo ASUS (vedi sotto), ponendo attenzione a saldare il centrale dove è indicato "Feed" e la calza dove è indicato "GND".
Come sempre bisogna usare un saldatore con uno stilo piccolo e collegato a terra e fare saldature piccole e pulite. Per dare maggiore stabilità all'insieme è consigliabile grattare un pò della vernice protettiva vicino alla piazzola di massa per avere una maggiore superficie saldabile.
Il cavo potrà essere intestato con un connettore SMA o N e dovrà essere fissato meccanicamente in modo stabile per evitare stress al circuito stampato.
Una ultima nota: per chi lo volesse acquistare, io l'ho preso da essedi-shop, ma al momento non è più in listino. L'ho visto su ebay nuovo a circa 50 euro.
Chi si è cimentato nella realizzazione delle biquad e ancora di più delle double biquad (per non parlare delle amos) si sarà accorto che una delle cose più critiche (si fa per dire ) è piegare il radiatore con le misure e gli angoli giusti.
Personalmente io procedo così: Mi disegno su un foglio di carta, scala 1:1, lo sviluppo del radiatore. In parole povere tiro una riga lunga 244 mm con dei segnetti ogni 30.5 mm. Poi preparo il filo di rame argentato spianandolo ben bene tra due tavole di legno e lo taglio, posandolo sopra il disegno, a misura esatta.
Segno poi con un pennarellino indelebile a punta fine i vari punti di piegatura e inizio a piegare partendo dal segno centrale. Le prime volte usavo due pinze a becco piatto, ma non ero soddisfatto del risultato. L'angolo (90°) non era preciso, raramente riuscivo a piegare esattamente sul segno etc.
Allora mi sono costruito questa piegatrice manuale di bassissimo rango. E' semplicemente una stringitubi a con le ganasce regolabili (del tipo "cinese") sulla quale ho incollato (!) con colla a caldo per metalli due blocchetti di alluminio di dimensioni circa 15 x 15 x 15 mm opportunamente limati in modo da creare uno svaso o un risalto a perfetto angolo retto.
Sembra chissà che, ma questo è l'oggetto (veramente brutto!)
Di lato:
Di fronte:
E pure di tre quarti!
A questo punto si mette il filo di rame tra le ganasce, facendo coincidere il segno a pennarello con la punta del blocchetto, si stringe e... fatta la piegatura!
La qualità delle foto è pessima, ma le ho fatte col telefonino (che dovrebbe servire, per definizione, a telefonare e non a fare foto!). In compenso mi ha permesso di fare un minivideo dell'operazione: eccolo qua!
Buone biquad!
Personalmente io procedo così: Mi disegno su un foglio di carta, scala 1:1, lo sviluppo del radiatore. In parole povere tiro una riga lunga 244 mm con dei segnetti ogni 30.5 mm. Poi preparo il filo di rame argentato spianandolo ben bene tra due tavole di legno e lo taglio, posandolo sopra il disegno, a misura esatta.
Segno poi con un pennarellino indelebile a punta fine i vari punti di piegatura e inizio a piegare partendo dal segno centrale. Le prime volte usavo due pinze a becco piatto, ma non ero soddisfatto del risultato. L'angolo (90°) non era preciso, raramente riuscivo a piegare esattamente sul segno etc.
Allora mi sono costruito questa piegatrice manuale di bassissimo rango. E' semplicemente una stringitubi a con le ganasce regolabili (del tipo "cinese") sulla quale ho incollato (!) con colla a caldo per metalli due blocchetti di alluminio di dimensioni circa 15 x 15 x 15 mm opportunamente limati in modo da creare uno svaso o un risalto a perfetto angolo retto.
Sembra chissà che, ma questo è l'oggetto (veramente brutto!)
Di lato:
Di fronte:
E pure di tre quarti!
A questo punto si mette il filo di rame tra le ganasce, facendo coincidere il segno a pennarello con la punta del blocchetto, si stringe e... fatta la piegatura!
La qualità delle foto è pessima, ma le ho fatte col telefonino (che dovrebbe servire, per definizione, a telefonare e non a fare foto!). In compenso mi ha permesso di fare un minivideo dell'operazione: eccolo qua!
Buone biquad!
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